sabato 31 dicembre 2016

SciAlpinismo Colle della Maddalena Valle Stura(Cn) 28-30 Dicembre 2016



Dal racconto dell'OrcoSherpaMazinga
Siamo nel cuore delle alpi  Cozie e precisamente nella Valle dello Stura di Demonte, importante affluente del Po  per il grandioso bacino idrico individuato da questo lungo  solco vallivo che si protende per oltre 60 km a partire  dal Colle della Maddalena ( per  i cuginetti francesi Colle di Larche)  fino alla pianura Cuneese in Borgo San Dalmazzo.
Valle lunga e che racchiude un tesoro inestimabile di centinaia di gite di scialpinismo classico  fino alle grandi salite dell’Oserot, Oronaye, Enchastraye, Tenibres, Becco Alto di Ischiator.
Il periodo natalizio  impone  una lunga sosta e la  scelta , per cambiare vallata ogni anno,  cade  appunto in questo paradiso,  nel paese di Sambuco posto a circa 1180 mm, 18 km prima del colle della Maddalena.  Antico paese  quasi completamente ristrutturato e sede persino di municipio oltre che di 92 abitanti su una superficie di 46 kmq con una densità di 2 abitanti per kmq  ( direi che non esistono problematiche di affollamento, con la stessa densità media l’Italia avrebbe  circa 680.000 abitanti!).
 Origini celtiche per questa  agglomerato  che un tempo contava quasi 2000 abitanti  sparsi nelle numerose frazioni in montagna. Il nome si riconduce probabilmente alla coltivazione  del sambuco e alla distillazione del liquore oppure all’arpa pastorale di forma triangolare detta Sambuca.
A causa del suo isolamento rispetto al mondo circostante , la Vallata è stata teatro  di grandi scorribande militari nel corso della storia, a partire dal   probabile transito di Annibale   per  arrivare a Napoleone   attraverso il colle della Maddalena e  finalmente agli scempi edilizi  anni 60/70 della vicina Argentera. Tutto il paese risente comunque  dello sviluppo edilizio di tipo militare con  una grande galleria  Comando scavata nella montagna.
Ma a noi interessa  soprattutto un nome ed una garanzia, per tutti da Bartolo, storica locanda del paese  che ha saputo realizzare un albergo di tipo diffuso tra le vecchie costruzioni in pietra  attorno alla primitiva locanda, con un nome  importante, Hotel della Pace.
Hotel  completamente ristrutturato in pietra e legno, con cucina superba a base di specialità  locali e soprattutto di vini piemontesi da non perdere!
Il cuore dell’albergo  risiede nella sua  piccola e pretenziosa SPA, centro benessere con  saune, bagni turchi,  saune con  fieno e percorsi  su ciottoli  e secchiate fredde  da veri masochisti,   che è stata meta di tutte le nostre serate.
Comunque si comincia il primo giorno  con:
CIMA DELLE LOSE 2813
Da Argentera (CN)   28-12-16
Siamo nella parte alta della valle in un paese  oggetto della più sfrenata  espansione edilizia  non controllata,  ovunque una selva di seconde case completamente vuote o peggio non ultimate. Si lascia la macchina a Grange sul primo tornante della statale, e imboccando velocemente il  selvaggio vallone di Puriac attraversiamo il piccolo torrente omonimo, direi troppo velocemente perché finisco direttamente in acqua  con  windstopper , sci e pelli, ma la giornata, come sempre, è bellissima e non ho problemi per asciugarmi, anche se tutta la salita si svolge all’ombra  in pieno versante Nord.  Si risale tutto il fitto bosco di conifere su  una evidente traccia molto ripida  che permette di prendere rapidamente quota  fino  a raggiungere i primi contrafforti della montagna in aperto sole. Da questo punto si deve risalire  tutto il grande sperone di destra  che fa da baluardo alla vetta.
        
Attraversamento della conca sommitale con la città dei sassi a quota 2400mt

La neve si trasforma rapidamente e in piena esposizione ai freddi venti comincia ad essere ghiacciata e tormentata. Raggiunto un piccolo colle a quota 2400 metri circa, occorre attraversare  in piano la conca sommitale  sede della città dei sassi, ovvero il punto di raccolta di tutti i massi caduti dalla piramide di vetta, e con evidente  percorso a slalom  si riesce finalmente a guadagnare  il grande sperone di destra. A questo punto su percorso evidente  e calzando i coltelli a causa del fondo sempre più duro, con circa 300 m di dislivello e pendenze decisamente sostenute, ecco la cima. Vento e freddo e soprattutto  la dimensione microscopica della punta impediscono di fermarsi. Il tempo di togliere le pelli e  veloce partenza sul pendio nord puntando direttamente alla conca  inferiore. Le prime curve sono sempre un po difficili tale  da scendere il primo pezzo a derapage; La neve a questo punto diventa alquanto accidentata e lavorata dal vento tale da non permettere una   bella sciata, vista anche le pendenze  sensibili su cui si viaggia.
La città dei sassi è raggiunta velocemente e di qui in avanti migliora il fondo nevoso,. Molto più morbido. Discesa nel bosco decisamente accidentata  e non  sempre scorrevole; occorre ricercare il percorso tra i larici evitando di abbracciarli.

Cima delle   Manse 2727  m
Dal Colle della Maddalena   29-12-16
Tempo sempre troppo bello tale non invogliare neanche la ricerca del meteo. L’alta pressione è ormai stabile da molti giorni  e il colle della Maddalena con i suoi 1980 m di quota non fa eccezione. Il termometro però scende decisamente  a -5° C e tutti i francesi Ski alp convergono qui.
La gita è ormai un classica  per tutti i gusti, pelli di foca, ciaspole, scarponi, tavole…
In coda come bravi  escursionisti affrontiamo il dolce vallone della  Oronaye su un versante completamente a Sud, con neve decisamente trasformata ed inizialmente molto dura. Ma oggi si trotterella visto la scarsa lunghezza della gita. Infatti giunti  sotto la cresta  di confine con l’Italia, la valle si biforca, a destra l’Oronaye, a sinistra  la nostra gita su una lunga cresta , da affrontare su un pendio in traverso  inizialmente molto dolce.  Il caldo si sente decisamente  e ,lentamente con lunghi traversi su pendii  perfettamente sciabili  raggiungiamo la cresta senza calzare i coltelli. A questo punto la cresta è un susseguirsi di piccole elevazioni da percorrere in cavalcata per fermarsi sulla cima più libera.  La vetta è ormai satura di  sciatori e  decidiamo di fermarci sulla parte  che presenta una serie di massi  puliti dalla neve; panorama mozzafiato sulle alpi francesi ed Italiane; la parete Ovest dell’Oronaye e del Vanclava sono davvero impressionanti. Visto che  la discesa sul versante Nord è  improponibile per le nostre forze, con un pendio da brivido,  decidiamo saggiamente di ritornare per i nostri passi sulla via di salita.
Tutta la discesa avviene su neve trasformata e dura, talvolta anche crostosa ma decisamente portante. Il nostro Colle  è veramente vicino e ci accoglie con una lunghissima file di vetture parcheggiare a bordo strada, tutti sciatori!
ANTICIMA DELLE LOSE 2500
Da Argentera (CN)   30-12-16
Terzo ed ultimo giorno di gite,; oggi vista il buon risultato della prima gita si decide di ritornare verso il gruppo della Cima delle Lose. Però stavolta la partenza è proprio da Argentera, appenala lasciato il grande parcheggio degli impianti di risalita ed aver raggiunto il borgo vecchio di Argentera. Meta sarebbe la  Punta di Incianao a sinistra della Lose. Ci attende il solito ripido bosco di conifere  con pista diretta da percorrere  tra gli alberi ed un numero spropositato di giravolte. Ormai ho imparato  la tecnica  e soprattutto in velocità per limitare il dispendio di energie. Comunque dopo un’ora e mezza di grande bosco finalmente  riusciamo a vedere il sole  sui pendii  superiori. Siamo proprio sotto la punta delle Lose e stavolta puntiamo senza esitazione alla grande spalla di sinistra  dove si ergono  una serie di elevazioni che fanno da contrafforte  al massiccio. Però adesso è Nord pieno e la neve  è diventata polvere!. Una ripidissima traccia ci accompagna in un ambiente stupendo da alta montagna   su una anticima a quota circa 2550. Battiamo gli ultimi metri con un bellissimo traverso sotto le rocce e basta per adesso siamo sazi!

Bisogna assaporare la discesa che infatti  viene  percorsa su un ripido versante diretto fino al bosco su una bella farina. Ma anche il bosco stavolta presenta un fondo decisamente migliore tanto da raggiungere  in meno di un’ora il paese di Argentera. Si ritorna a  casa!  

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